11 Mag #InvadiVillapiana, un’esperienza che parte da lontano
#InvadiVillapiana è un’esperienza che parte da lontano, a febbraio, con l’incontro Conosci le Invasioni? organizzato da StartUp Calabria, e che si è concretizzata da poco.
La voglia di conoscere e far conoscere il proprio paese e valorizzarlo attraverso internet, unita a tanta curiosità e sete di sapere, ci hanno spinto, noi della Pro Loco, ad organizzare Invasioni Digitali.
E così lunedì 27 aprile 2015 siamo diventati per la prima volta invaders: abbiamo fotografato e condiviso in tempo reale sui social,attraverso gli hashtag #invasioni digitali #IonioPollino #InvadiVillapiana, due tra i luoghi simbolo di Villapiana e cioè la Chiesa di S. Maria del Piano e il Convento di S. Antonio. L’invasione è partita da Piazza Dante, cuore del borgo, dove è avvenuto il raduno di grandi ma soprattutto di molti bimbi! Ci siamo poi diretti verso la Chiesa dove le nostre guide Gianni e Rosa Lina ci hanno raccontato la storia e dove abbiamo potuto ammirarne la bellezza sia all’interno che all’esterno. La Chiesa, edificata tra il XIII e XIV secolo, presenta due stili diversi, gotico e barocco. L’edificio custodisce poi all’interno: un altare maggiore in marmo, una cappella dedicata a S. Anna, statua lignea di S. Maria del Piano, due quadri in legno ed altri oggetti di importante valore.
Abbiamo poi proseguito il percorso, a piedi, verso il Convento, lasciando la zona abitata ed entrando a contatto col verde della natura. Dell’antica struttura del Convento oggi rimane solo la chiesa e delle vecchie mura poste all’ingresso della viuzza. Esso è un piccolo scrigno i tesori dove tra gli altri abbiamo trovato un altare ligneo raffigurane la Madonna, una tela molto antica, degli oggetti di vita quotidiana e un vecchio organo.
La giornata si è conclusa con la degustazione a Km 0 dell’olio e delle olive locali prodotte dall’Azienda Agricola Francesco Gabriele, nostro partner.
Quella di Invasioni è stata per noi un’esperienza unica, che ci ha permesso di conoscere meglio il nostro paese ma soprattutto di creare dei rapporti umani che andranno oltre quest’evento.
Marianna Santagada